Cerca nel blog

giovedì 9 dicembre 2010

L'evoluzione della sostanza.

Sarà che il periodo è particolare in negativo, ma non riesco a sentirmi sopraffatto dalla cupidigia né condizionato dalle rappresentazioni di svogliata umanità che circondano il mio quotidiano. Più che mai, mi sento coinvolto in un processo di cambiamento talmente rivoluzionario da apparire quasi sfrontato. Ho deciso di fare di testa mia. In tutto e per tutto.
Per evitare di apparire presuntuoso ho deciso di  affidarmi alla saggezza degli antichi per ricreare i presupposti che hanno suggestionato le grandi menti. Moti di ispirata motivazione, si sono generati quando mi sono imbattuto nel ricordo della prova di italiano all'esame di maturità: "...se ho visto più lontano, è perchè stavo sulle spalle dei giganti". Tante grazie Isacco.
R. Neutra - Casa Kaufmann, California 1946.

Tant' è che ci penso un pò su e poi decido di salire sulle spalle di due che partendo dagli stessi presupposti  - pergiunta collaborando a lungo in stretto contatto - sono arrivati a conclusioni  concettualmente diverse. Richard Neutra e Frank Lloyd Wright.
Entrambi esponenti del Movimento Moderno, si riconosce al primo un ruolo fondamentale nell' International style, al secondo, la componente centrale ed inamovibile dell' architettura organica.
Senza ombra dubbio i miei preferiti in una lista che annovera tra gli altri e per ragioni diverse, soggetti del calibro di Tadao Ando,  Gianugo Polesello, Renzo Piano, Frank Owen Gehry, Carlo Scarpa, Kenzo Tange, Amanda Levete, Ludwig Mies van der Rohe, Richard Meier e via discorrendo.
"Casa Kaufmann" e la "Casa sulla cascata -  Fallingwater - " sono entrambe appartenute a Edgar J. Kaufmann, ai tempi senza dubbio, uno tra i ricconi di maggior buon gusto - e buon senso - del pianeta. 
F.L. Wright - Casa sulla cascata, Pennsylvania 1939
A circa sessant'anni di distanza, osservando i risultati prodotti dall'approccio metodologico di Richard e Frank, appare fin troppo evidente quale sia il grado di decadimento del nostro "sistema produttivo" immobiliare. Non c'è più cuore, non c'è anima. Manca l'emozione, il sussulto. Fino a poco tempo fa il presupposto su cui si basavano le varie ingegnerie per produrre economie di scala, era  uno e soltanto uno. Il massimo risparmio  finalizzato al  massimo ed indiscriminato profitto. Rare le eccezioni. Ma ora che quel sistema vacilla, ora che la domanda è crollata, ora che l'offerta è  abbondante ed inadeguata, forse si è aperto uno spiraglio che permetterà di proporre nel prossimo futuro, quello che gli inascoltati giganti del passato ci hanno lasciato in eredità come esempio da seguire. Forse si potrà iniziare a colmare un vuoto creando nuovi standard partendo da nuove esigenze. Mi rendo conto di come gli esempi qui riportati non siano lo specchio di un edilizia tipicamente popolare, ma il concetto sul quale basare l'analisi riguarda il metodo. Ed è sulla base del metodo da seguire che andrò a stilare quello che definisco il manifesto di un nuovo modo di operare nel mercato immobiliare.
  1. L'estetica deve avere il sopravvento sull'omologazione e sull'appiattimento derivante dalle logiche specule di mercato. L'estetica è la chiave per il successo di un prodotto, qalsiasi sia la fascia e la tipologia di mercato a cui questo si rivolga.
  2. Lo studio della "forma" di un immobile, non deve più essere solo la risposta estetica derivante dalla funzione, ma dev'essere strumentale ed integrata alle strategie produttive. Ora che il risparmio energetico è diventato fondamentale ed  imprescindibile, occorre mettere in relazione ciò che le nuove tecniche richiedono a modelli creativi coerenti con lo spirito e l'identità della società di oggi.
  3. Non esiste una libertà sconfinata nella ricerca della linea di un immobile, in quanto il progettista è soggetto a limiti legislativi, tecnici e di budget. Pertanto la risposta dev'essere trovata nell'estro che permette di trasformare gli ostacoli in trampolini. La creatività dev'essere quell'acceleratore che permette di superare le vecchie concezioni senza nemmeno vederle.
  4. Bisogna utilizzare materiali innovativi, che a ben vedere innovativi non sono nemmeno, giacchè il più delle volte sono già largamente utilizzati da decenni , e con successo ,in altri paesi.
  5. La progettazione deve subire un evoluzione volta a garantire esigenze superiori di  comfort e abitabilità casalinga. E' necessario il ricorso ad una nuova impostazione e ad uno spettro più ampio di tecnologie applicate al vivere quotidiano, che permettano una migliore gestione della climatizzazione invernale ed estiva, dei ricambi d'aria, dell' umidità degli ambienti e della sicurezza.
Questo momento di difficoltà, in realtà, rappresenta indiscutibilmente una fase cruciale per quegli interpreti che avvertono l'esigenza di intraprendere un nuovo percorso di opportunità e di maggiore consapevolezza dell'intera filiera dell'immobile. Chi sarà più bravo, abile e svelto  nell' opera di adattamento, avrà in mano la chiave per un decennio di successi. 




Nessun commento:

Posta un commento