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lunedì 22 marzo 2010

Ancora qualche quisquilia...



Plutarco disse che "quando le candele son spente tutte le donne son belle". Beh, diciamo che non ho alcuna convenienza ad entrare nella questione se non per forzare un parallelismo che attiene maggiormente al nostro ambito di discussione e cioè: "stuccca e pittura che tanto fa bella figura".
Chi più chi meno, ovvio, ma diciamo che spesso è difficile, in un panorama fortemente condizionato dall'offerta, rendersi conto dell'effettiva qualità di un immobile e del grado di soddisfazione capace di garantire a lungo termine.

Per questo si rende necessaria una fase preliminare che si ricollega al concetto di Economia Politica di cui al precedente post. Il richiamo serve, stringi stringi, per ricordare che il consumo di quantità successive di un certo bene genera incrementi di utilità progressivamente minori. L’utilità marginale è anche definibile come l’utilità dell’ultima dose di cui si dispone di un certo bene.
Il classico esempio di scuola, che ha come protagonista un podista assetato ai limiti della disidratazione, ci insegna che il primo sorso d'acqua genererà nell'atleta una soddisfazione immensa. Anche il secondo sorso sarà un'assoluta goduria. Al terzo sorso il piacere continua a rimanere alto, ma a livelli impercettibilmente inferiori. Al quarto, si gode ancora, ma un pò meno. E così avanti. Al centesimo sorso il nostro amico, gonfio come un otre, inizierà addirittura a provare fastidio nei confronti di chi gli passa tutta quell'acqua, azzerando completamente il suo gradimento.

Lo stesso discorso si può fare per il bene Casa ed è fondamentale - vista l'entità dell'investimento - che il grado di utilità complessivo derivante dall'utilizzo reiterato, si stabilizzi nel trend positivo e rimanga costante nel tempo. Scegliere Casa non è come bere un bicchier d'acqua.
In una casa ben ragionata gli apporti positivi sono ripetibili in qualsiasi momento e non giungono mai a saturazione: difficile stancarsi di sentirsi a proprio agio ed in pieno comfort.
L'opportunità di vivere in un vecchio palazzo in mattoni del "centro" (che fà indiscutibilmente figo), di fianco al Moe's Pub (perchè la birra Duff si trova a fatica), in quel complesso dove regalano la cucina completa (...e pure di marca!), rappresentano motivazioni soggettivamente valide per sostenere una scelta ma non sono sufficienti ad evitare rimpianti.

La tecnologia applicata alle costruzioni ha creato nuovi standard di abitabilità, comfort ed economia di gestione sia per il patrimonio immobiliare nuovo che per l'usato da ristrutturare. Attraverso un percorso lento e graduale cercherò di focalizzare l'attenzione su quelle che sono le caratteristiche da ricercare e sulla, chiamiamola "nuova", nomenclatura.

Con il prossimo articolo si inizia a fare sul serio cercando di esaudire - ma senza esaurire il lettore - le curiosità legate alla certificazione energetica e poi si potrà proseguire speditamente con un pò di vocabolario e con gli esempi pratici.

A presto.





giovedì 18 marzo 2010

Per iniziare, un pò di (inutili!) convenevoli.



Purtroppo, o per fortuna non so, il tarlo del blog si è insinuato a tal punto da indurmi a scoprire le insegne e dar vita ad uno spazio che si proponga di raccontare qualcosa di nuovo in tempi che possiamo ancora considerare non sospetti.
La babele di internet non avrà certo difficoltà a tollerare questa ulteriore impercettibile presenza e gli sproloqui che ne deriveranno: uno più uno meno, non fa poi tanta differenza.

Forse non lo è mai stato, ma adesso di sicuro non è più tempo di abbandonarsi ai sensi ed alle percezioni per venire a capo di una realtà sempre più caratterizzata da complicazioni ed incertezze; per questo motivo mi unirò a questo "bivacco" virtuale che sono i blog, con l'intento di spuntare dal vostro vocabolario le locuzioni desuete, sgretolare convinzioni da passaparola ed arginare le derive di eccessi da "cogito ergo sum".
Cecherò di fare chiarezza, di criticare la ragione comune con la ragione stessa, ma senza esagerazioni e soprattutto senza la presunzione di giungere a conclusioni incontrovertibili. Non sono così assoluto e presuntuoso, non sono Mourinho!
Proverò semplicemente a scomporre la complessità legata alla conoscenza specifica del macrosettore CASA, con la sua riproposizione in rappresentazioni elementari tattate singolarmente, in modo da poterle valutare meglio per poi trarre conclusioni il più possibile logiche e non sempre scontate.

Facciamo un esempio assurdo per iniziare in scioltezza. Se per necessità doveste acquistare una vacca da latte per provvedere al vostro sostentamento, acquistereste il bovino esteticamente più bello o quello che vi assicurerebbe la produzione maggiore? Quella che produce di più direste voi, logico, ma vi assicuro che al decimo bicchiere di latte e alla terza forma di formaggio comincereste già a pentirvi di non aver scelto la mucca col manto maculato che sì, produceva meno, ma poteva anche fornirvi una tappezzeria alla moda per la vostra poltrona da meditazione. Sarà un esempio stupido oltre che assurdo, ma serve ad anticipare una concetto di estrazione economica che spesso non viene tenuto in opportuna considerazione nei processi decisionali di una certa complessità: l'utilità marginale decrescente.
Per sapere che roba è, per capire meglio ciò che si desidera e a quale prezzo - inteso non solo in senso venale - e soprattutto cosa centra tutto questo con la valutazione di un immobile, non mi resta che dare appuntamento al prossimo capitolo.

P.S.: Nel frattempo Vi invito a fare pulizia di quei termini abusati e svuotati del proprio significato tipo "...di livello", "...di pregio", "...di qualità" e simili, perchè ricordate: il pieno soddisfacimento di un bisogno si contestualizza nell' analisi e non nella retorica.

A presto.