Il mercato dell'immobile, seppur moderatamente, ha dato negli ultimi mesi alcuni segnali di risveglio, dovuti principalmente ad una attenuazione della stretta creditizia che, salvo retromarce, parrebbe lievemente attenuata.
Detto ciò, provando a marcare una tendenza, si può riscontrare una compressione verso gli estremi che propone un'istantanea nella quale balza all'occhio il grosso vuoto creatosi in "terra di mezzo": la fascia di mercato racchiusa nella forbice 140.000 € - 280.000 € è letteralmente immobile. 😄
Gli appartamenti di trenta/quarant'anni diventano, per la fascia di mercato d'ingresso, una valida alternativa al nuovo, con spazi più grandi e con potenzialità evidenti se l'approccio alla ristrutturazione è correttamente impostato. I benefici fiscali della detraibilità rappresentano poi un'opportunità che sempre più consente di deporre a favore di scelte che privilegiano il recupero dell'esistente. Il rovescio della medaglia è però facilmente riscontrabile in merito alla vetustà di impianti e strutture, con conseguenti possibili imprevisti e costi di gestione sicuramente più elevati. Se trattate per l'acquisto di un immobile usato, mi raccomando, informatevi sullo stato della copertura e dei manufatti connessi (grondaie, pluviali, scossaline, calate, ecc), impianto elettrico comune, impianto di riscaldamento, isolamento e delle previsioni di spesa che il condominio sta valutando in tal senso.
Saltando a piè pari il buco a cui accennavo prima, la fascia di mercato che individua beni che partono da circa 300.000 € è sicuramente più contenuta nei numeri che quantificano la domanda, ma non per questo non merita un approfondimento di carattere generale. Dal mio piccolo spioncino sul mondo dell'immobile, noto che in quest'ambito la tendenza ricade nella ricerca di prodotti nuovi, indipendenti, magari a pochi passi dalla città, caratterizzati da innovazione tecnologica riconoscibile e impostata su standard qualificanti. Per chi invece rimane attratto ed affascinato dalla suggestività dell'antico riportato a nuovo splendore, rimangono appetibili le soluzioni del centro città con una richiesta, che in questo caso, non trova facile riscontro nell'offerta. Deve a mio avviso ancora iniziare quel processo che porterà gli operatori di mercato ad attivarsi con politiche di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, creando valide e competitive alternative per soddisfare un mercato della domanda che chiede a gran voce di poter soddisfare, ad un adeguato rapporto qualità/prezzo, le proprie aspettative.
Con questa piccola infarinatura che non esaudisce -pur non proponendosi di farlo- alcunché, ho rimesso "in moto" quantomeno lo spirito divulgativo di questo spazio. Alla prossima puntata.
P.S.: di affitti non parlo perché l'argomento non mi piace!
